Chinatown -Emilia

di Lorenzo Ansaloni

con Lorenzo Ansaloni e Silvia Lamboglia

Regia di Alessandro Migliucci

Note di regia:

Un paesino della pianura emiliana, un bar gestito da cinesi e i personaggi borderline che lo abitano raccontati da un attore che ha avuto abbastanza tempo libero per guardarsi attorno e decretare sentenze come "L'unica certezza che ho

è questa: il Verduzzo migliore si produce nelle vallate di Quingtian".

Ad accompagnare la lettura, un'orchestra che ha le sembianze di una giovane esuberante e vivace musicista folk neo-melodica.

Le storie minime ed esilaranti che spesso ci passano sotto gli occhi ma che non sempre riusciamo a vedere, le parole perdute tra i rumori delle vibranti slot-machine, le abitudini di chi ama ritrovare se stesso dentro alle stesse ordinazioni che mai cambiano nel tempo. Tutto questo, e molto altro ancora, è Chinatown Emilia.

 La compagnia:

 orenzo Ansaloni

Co-fondatore della Compagnia del Teatro dell'Argine - che opera all'Itc Teatro di San Lazzaro di Savena (BO) – con la quale ha partecipato a numerosi spettacoli come attore. Chinatown, Emilia è il primo lavoro che ha firmato anche come drammaturgo.

Silvia Lamboglia

Giovane attrice, classe 1989, si è formata artisticamente tra Bologna e Londra. Ha partecipato a diverse produzioni di teatro ragazzi e prosa, in collaborazione con HeArt associazione culturale. Chinatown Emilia la coinvolge non solo come attrice ma anche come strumentista.

Alessandro Migliucci

Regista e Operatore Culturale, con incarico presso numerose scuole del territorio, dal 2009 è aiuto regia di Mario Perrotta (premio UBU 2011 e 2013). Ha lavorato al progetto Chinatown Emilia curandone una regia che potesse definirsi minimale e sperimentale al tempo stesso.

 

 

 

 

 

 

 

Il Conte Trio

 

Antonio Maculan - chitarra e voce

Guillermo Valiente - percussioni

Sara Marri - pianoforte

 

COM'E' NATO IL TRIO E COSA SUONA

IL CONTE TRIO nasce dalla perfetta fusione di tre professionalità musicali, quella di Antonio, Guillermo e Sara.

Tutti i componenti del trio, hanno alle spalle moltissime esperienze musicali di diversa provenienza artistica.

La raffinata ricerca di sonorità e ritmiche - sempre nuove, sempre dense di passione e travolgenti nella loro unicità - conduce ad una musica dell’anima, attuale,moderna,  ma contemporaneamente dal retrogusto antico.

 Principalmente i loro suoni caldi e rotondi, hanno una fortissima componente latina, capace di coinvolgere il pubblico in ogni istante.

Tutti i testi e le musiche sono da loro composti e arrangiati.

Big Band La Créme

 

La Creme - una piccola grande orchestra formata da giovani talenti modenesi estrapolati dalle band più in voga della città, capitanati da Andrea Govoni, cantante e fondatore del progetto, un lavoro tenuto nascosto fino alla prima esibizione ufficiale di Mercoledì 16 Luglio nella splendida cornice estiva del Teatro Tete di Modena. Un viaggio attraverso i più grandi successi italiani degli anni 60, con un occhio di attenzione ai meravigliosi arrangiamenti dell'epoca scritti da geniali compositori che spesso passarono inosservati all'ombra del successo dei protagonisti dell'epoca, a loro volta dei geni interpretativi di cui tutti ricordiamo i nomi. 
Una carrellata di canzoni indimenticabili: dalla profondità introversa di Bindi e Tenco all'ironia di Celentano e Morandi, passando per le voci inarrivabili di Ranieri ed Al Bano fino ai ritmi di Rocky Roberts e Pavone a tempo di twist.
Un vero spettacolo per gli amanti della vera musica italiana, sotto le stelle di una notte d'estate…

I musicisti della band: 
Diego Salvatori - sax
Vincenzo Panebianco - clarinetto
Efosa Igbinehi - tromba
Valerio Chetta - Pianoforte e tastiere
Enrico Solieri chitarre
Alessandro Marchiorri - basso 
Simone Bevilacqua - Batteria e percussioni
Andrea "Govo" Govoni - voce

Donatella Livigni

Nasce a Napoli, nel 1977.

All'età di tre anni la nonna paterna le lascia in eredità il pianoforte. È subito amore.

Al pianoforte associa la voce che inizia a prendere un posto centrale nella sua vita.

Il canto e la composizione vanno trovando la loro fusione nel corso degli anni.

Dopo la laurea in Etnomusicologia, con una tesi sperimentale sulla voce nel Fado Portoghese, si inizia ad interessare alla voce non solo dal punto di vista del canto, ma anche da quello dello studio del suono e del corpo.

Nel '98 fonda la sua propria band, i Morrigan che poi diventeranno i Nessuna Terra, con i quali è attiva fino al 2003. La band si muove su brani strumentali e vocali dal sapore dark rock. Viene riconosciuta per due brani uno dei quali vince il premio al Festival di Latina come migliore composizione originale.

Nel contempo segue la sua grande passione, la composizione per cinema e teatro (“Matti per il calcio” per la RAI; trailer del film “Hollywood flies”; “Nero” di Fabrizio Livigni).

Dopo lo scioglimento del gruppo, si esibisce in varie formazioni esplorando il blues, il country e la musica brasiliana.

Scopre in seguito la musica elettronica collaborando il con Dj Danilo Leonoro.

Gli studi sulla musica di tradizione orale la spingono a cercare altre strade, divenendo performer nell'ambito del teatro in natura e prestando sempre più attenzione alla sinergia tra corpo e voce, binomio ormai indissolubile.

Studia come Funzionalista vocale, portando le esperienze fatte anche nell'ambito performativo.

Viaggia spesso per ricerca. In Portogallo il fado portoghese. In Canada i canti dei nativi. In India studia i raga, proseguendo poi a Berlino. A Sevilla il flamenco.

Studia voce con Germana Giannini (Bologna e Sevilla), Francesca Ferri (Roma) e Anna Maria Civico (Terni) continuando a fare ricerca sul suono, i modi dei canti di tradizione e il corpo.

La necessità di trovare una fusione tra i canti del mondo e strumento la porta a tornare sul palco proprio a Hunza.

 

Donatella Livigni

Nasce a Napoli, nel 1977.

 All' età di tre anni la nonna paterna le lascia in eredità il pianoforte. È subito amore.

Al pianoforte associa la voce che inizia a prendere un posto centrale nella sua vita.

Il canto e la composizione vanno trovando la loro fusione nel corso degli anni.

Dopo la laurea in Etnomusicologia, con una tesi sperimentale sulla voce nel Fado Portoghese, si inizia ad interessare alla voce non solo dal punto di vista del canto, ma anche da quello dello studio del suono e del corpo.

Nel '98 fonda la sua propria band, i Morrigan che poi diventeranno i Nessuna Terra, con i quali è attiva fino al 2003. La band si muove su brani strumentali e vocali dal sapore dark rock. Viene riconosciuta per due brani uno dei quali vince il premio al Festival di Latina come migliore composizione originale.

Nel contempo segue la sua grande passione, la composizione per cinema e teatro (“Matti per il calcio” per la RAI; trailer del film “Hollywood flies”; “Nero” di Fabrizio Livigni).

 

Dopo lo scioglimento del gruppo, si esibisce in varie formazioni esplorando il blues, il country e la musica brasiliana.

 

Scopre in seguito la musica elettronica collaborando il con Dj Danilo Leonoro.

 

Gli studi sulla musica di tradizione orale la spingono a cercare altre strade, divenendo performer nell'ambito del teatro in natura e prestando sempre più attenzione alla sinergia tra corpo e voce, binomio ormai indissolubile.

 

Studia come Funzionalista vocale, portando le esperienze fatte anche nell'ambito performativo.

Viaggia spesso per ricerca. In Portogallo il fado portoghese. In Canada i canti dei nativi. In India studia i raga, proseguendo poi a Berlino. A Sevilla il flamenco.

Studia voce con Germana Giannini (Bologna e Sevilla), Francesca Ferri (Roma) e Anna Maria Civico (Terni) continuando a fare ricerca sul suono, i modi dei canti di tradizione e il corpo.

La necessità di trovare una fusione tra i canti del mondo e strumento la porta a tornare sul palco proprio a Hunza.

 

Giacomo Cantelli

"Uno scrittore di canzoni, ecco cosa sono. In più, tengo concerti suonando e cantando accompagnato da amici musicisti oppure da solo al pianoforte. Mi presento con la mia lunga esperienza personale fatta di gavetta e tenacia sapendo di avere qualcosa da cantare e come  suonarla. Al di là di tutto quello che mi è accaduto finora, sono e resterò un inarrestabile scrittore di canzoni. Tutto il resto può farsi da parte: le mode del momento, la discografia in crisi, le agenzie di booking, il fatto che io abbia o meno una band. Non importa: il mio desiderio che finora ho assecondato a dispetto di tutto è di riuscire a scrivere, suonare e cantare la mia musica, nei modi e nelle forme che piacciono a me e che fin ora ho fatto conoscere dal vivo in club, piccoli locali, bar della mia città e poco altro. La mia è una storia di passione. Per me la musica è passione che brucia, che non può fermare niente e nessuno, che non ha bisogno di fama e successo per autoalimentarsi. 

Come tanti, ho iniziato a suonare e a comporre nelle rock band delle scuole superiori quando con i concerti per studenti si riempivano i palasport (altri tempi). Con gli anni ho maturato una personale e infinita ricerca, che è anche studio, per imparare e per capire meglio cosa voglio fare con questa magia che sento dentro me, la mia musica. Credo di essere riuscito in ciò che mi ero preposto nonostante le mille vicissitudini personali, famigliari, di vita vissuta. Non mi è mai importato nulla di piacere ad ogni costo o di costruire il tormentone del momento (se fosse capitato di scriverlo, però, non mi sarei certo tirato indietro). Ho avuto una vita che talvolta mi ha imposto forzatamente periodi di lontananza dall'attività concertistica. Tuttavia ho sempre continuato a scrivere.

 

La band è arrivata in modo stabile dopo l'uscita del mio primo album "Lividi e Dintorni", nel 2009, e che in qualche modo mi ha permesso di farmi conoscere e quindi di produrne un secondo pubblicato nel febbraio 2013, dal titolo "Conseguenze". Un album che è stato come un tuffo con un triplo carpiato nel vortice del dar seguito con coerenza a tutto quello che sono, e di accettarne le... conseguenze. Si è trattato di prendere atto che non mi sarei più accontentato soltanto di Modena, la mia città che amo, per esprimere quello che ho dentro e la mia voce. Dal 2014 sono impegnato nella produzione del mio terzo album coadiuvato da Mario Barrai, amico fraterno, produttore. E ad oggi continua sempre la mia attività concertistica da solo al pianoforte, oppure in duo con Mario Barrai sotto lo pseudonimo di Gc+3POMELLI. Mario con la sua elettronica, laptop, synth ecc.; io con le mie canzoni, la mia voce, la chitarra distorta all'occorrenza".

Traboccando

con Francesca Iacoviello, Santo Marino, Lisa Severo

drammaturgia e regia Roberta Spaventa

musiche dal vivo Kheyre Wallamagh

produzione Peso Specifico Teatro

 

Nella quotidianità di un cortile condominiale si ritrovano improbabili personaggi persi ciascuno nel proprio mondo e alle prese con goffi tentativi di recuperare ciò che ormai è solo un ricordo: l'acqua.

Un cortile privo di relazioni reali abitato da individui che compiono i loro rituali, più o meno profani, più o meno sacri.

Ci vorrebbe un temporale, una tempesta, un nuovo diluvio universale!

Ma forse è troppo: c'è il rischio di scivolare...

Allora meglio dormire, sognare forse...

Accade dunque che, in una sorta di girotondo, ogni personaggio sogni la presenza dell'altro senza poterla davvero percepire...

Uno di loro, però, è portatore di una verità necessaria al cambiamento.

Solo nell'incontro gli abitanti del cortile potranno comprendere il perché di una siccità ormai dilagante e portare su di loro la responsabilità del cambiamento.

Traboccando è una performance itinerante sul tema dell'acqua e della relazione.