creature

PROGETTO SMEMORANTES A MODENA – TETE TEATRO TEMPIO

31 Marzo-4 Aprile  dalle ore 18,00 alle ore 23,00 laboratorio

5 aprile ore 21,00 dimostrazione di lavoro

 

CREATURE

cinque giornate di lavoro e una prova aperta intorno all’arte e alla tecnica dell’attore autore

come inventare il mito del presente?

Il laboratorio:

Ogni volta che si torna a trafficare nel bagaglio di saperi senza padroni che chiamiamo teatro, si parte per un’avventura imprevedibile: si stemperano i confini delle identità, delle età, dei sessi, si viaggia nel tempo e nella memoria, si verificano trasformazioni impensabili nella vita quotidiana.

Il teatro non è certo una medicina per tutti i mali, ma di sicuro è uno straordinario strumento di conoscenza che aiuta a trovare, attraverso finzioni e invenzioni, un poco di sapore autentico di sè e delle relazioni, lo scherzo, il gioco, l’altrove.  Con il suo anacronistico bisogno di tempo e ascolto scioglie le strutture rigide delle abitudini in fluide emozioni che aprono lo sguardo.

In questo viaggio proveremo ad attivare tutte le nostre risorse per disegnare uno schizzo di quello che siamo e del luogo da dove veniamo, proprio come se dovessimo trasmetterlo a qualcuno che viene da un pianeta ignoto o che ci interroga da un futuro lontano. Inventeremo il nostro Mito, che altro non è che un racconto che da singolo diventa di un gruppo o di un popolo intero.

Andremo in cerca di quanto di più antico ci capita di trovare, sia nella nostra biografia che in quelle altrui, nella storia e nella letteratura. Cerchiamo favole,  vite di persone che abbiamo conosciuto e amato, delle quali ci hanno raccontato, di cui abbiamo apprezzato l’opera o la scrittura, indaghiamo leggende, dicerie, chiacchiere, canti, le immagini di luoghi che non esistono più o che sono profondamente mutati. Su questo materiale sarà innestata la nostra ricerca di una comprensione e di un linguaggio del presente. Raccontaremo il nostro mito con tutti gli strumenti possibili, gesti, corse, urla, parole, silenzi, canto.

Scopriremo di avere molte voci e tra queste, la nostra vera, e anche di avere scritte nel corpo e nella memoria coreografie e drammaturgie lasciate dalla vita e dagli incontri. Svuotiamo la testa dalla folla di immagini e di parole che assediano per affondare nel mistero del suono più antico che riusciamo a trovare.

Prepariamo un rito collettivo del ricordo, salto mortale all’indietro nel tempo per vedere dove siamo. L’unica regola, in questo mondo teatro dove possiamo tornare bambini è ‘essere senza niente’, come dopo mutazioni grandi, come dopo una crisi o una guerra. Senza niente per scoprire di avere tanto, forse tutto, soprattutto noi stessi, strumenti trasparenti capaci di risuonare di molte vite e destini, di storie nelle quali dimenticarsi e ritrovarsi, attingendo a tutto il passato che siamo, per lucidare gli occhi al futuro. Creature.

i materiali documentari audio-video:

E’ prevista, se questo non disturberà nessuno e in tempi precisi da stabilirsi, la partecipazione di una persona che riprenda e registri alcuni passaggi del laboratorio, della prova aperta e di fasi intermedie di conoscenza e preparazione del lavoro stesso, sia per realizzare un materiale documentario di questa esperienza, sia per raccogliere materiali audio  all’interno del laboratorio e fuori che contribuiscano a creare la drammaturgia sonora della prova aperta. Questi materiali costituirebbero la base sia per la realizzazione di un documento video che per la costruizione di una biblioteca sonora.

la prova aperta:

La prova aperta sarà l’ultimo salto necessario  per una trasformazione che diventi racconto anche per chi vorrà ascoltare. Diventerà ancora più evidente quanto ogni elemento della macchina teatro sia drammaturgia e ogni scelta tecnica sia parte del racconto, dalla luce al suono, dalle dimensioni del luogo all’energia e alla qualità del nostro agire. Nello stesso tempo l’incontro con il pubblico trasformerà in modo radicale la nostra ipotesi di dialogo, mettendoci di fronte all’imprevedibile partecipazione di chi ci troveremo davanti. Ascolto ed elasticità determineranno la qualità di un discorso inedito.

Qualche elemento di tecnica:

-          esercizi di respirazione e rilassamento: l’immaginazione è respiro

-          esercizi di voce: la vera voce, la voce imitata, il coro

-          esercizi di improvvisazione fisica e verbale, individuale e di gruppo: sorprese

-          esercizi di invenzione di un personaggio e di un racconto: la rete dei particolari

-          esercizi di costruzione di una drammaturgia: la molteplicità dei linguaggi, i luoghi, la luce, i suoni

Abiti e oggetti:

E’ utile un abbigliamento di base comodo ma non da palestra ed è opportuno avere una coperta o un tappetino sul quale sdraiarsi. Si consiglia di portare anche elementi di ‘costume’ e in particolare abbigliamento maschile per le donne e femminile per gli uomini. Carta, penna e un registratore possono servire a redarre un diario dell’esperienza che può diventare materiale per la drammaturgia e lo studio.

Collaborazioni:

E’ gradito il coinvolgimento di artisti di altre discipline.

PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA

Info ed iscrizione: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. 3803696993

EquOcentricO 11/17 Maggio 2014

 

 

11 Maggio

 ore 12,30

Pranzo Conviviale in cortile in cortile 

 ore 16,00 

Pollicino-La Bottega delle Fiabe

 ore 21,00

Zerogrammi- compagnia Zerogrammi

12-13 Maggio ore 21,00

Utopia - Da Castellinaria al Tempo che fu

13 Maggio dalle 18 alle 20

Primo Compleanno del Gas del TeTe

Happy Hour e Meridiani Clandestini in concerto

15 Maggio ore 21,00

Traboccando – performance - Peso Specifico Teatro

16 Maggio ore 21,00

Bestie– Teatro del Piccione

17 Maggio

Notte Bianca ecologica  -dalle 18,30 aperitivo biologico e djset

Ingresso:

Pollicino 7€ adulti - 5€ bambini

Zerogrammi, Bestie 10 €

Utopia- Da Castellinaria al Tempo che fu  8€

Traboccando 5€ (prenotazione obbligatoria al 380 3696993)

 

Barnum

 

Di e con Elena Bucci

al pianoforte Dimitri Sillato

cura del suono, registrazioni e live electronics Raffaele Bassetti

inserti musicali Andrea Agostini

luci Loredana Oddone

scene e macchinismo Giovanni Macis

lampade Claudio Ballestracci

scene e costumi Nomadea e Marta Benini

assistente all’allestimento Nicoletta Fabbri

pubblico in prova Daniela Alfonso

foto di Piero Casadei e Patrizia Piccino

 

Il progetto Autobiografie di ignoti mi accompagna da molti anni con tutte le sue domande sulla scrittura, sull’improvvisazione, sul rapporto tra voce, parlato, canto.

Il bar che lo ha ispirato, in questa ulteriore trasformazione dello spettacolo, si avvicina all’idea di un circo: Barnum è il circo sempre diverso nel quale ci esibiamo, attraverso numeri messi a punto con precisione e fanfaroneria, con studiata esperienza e meticoloso ingegno o con l’arte dell’improvvisazione, la vertiginosa sequenza dei salti mortali che vanno dalla nascita all’adolescenza alla maturità, passando per le capriole dell’innamoramento, il passaggio nel cerchio di fuoco delle relazioni e la clownerie involontaria di fronte ai mutamenti veloci del nostro tempo.

Barnum è un’assemblea di personaggi resistenti, che si tengono bene avvinti alla loro autentica natura per non perdere la gioia irragionevole di stare al mondo. Parlano in poesia e in rima, cantano ballate, trasformano il parlato quotidiano in musica, perché non sia pornografico il racconto di vite vere, ma trasformato dalla lente di molti linguaggi.

Barnum è una scusa per scrivere senza essere scrittrice, cantare senza essere cantante e danzare senza essere danzatrice, è la lanterna magica delle immagini indelebili che mi hanno reso quello che sono  e dove risuonano il mio dialetto e le parlate e i canti impigliati tra i miei ricordi.

 

Ci sono momenti nei quali ci si pone le inutili inevitabili domande da dove vengo, chi sono, dove andrò e via così. Se l’epoca è particolarmente ostile, può capitare di cadere nella tentazione di tornare nel luogo dove si è nati, in cerca di familiarità e ricordi, calore e scintille di scoperte. In uno di quei giorni in cui ‘ti prende la malinconia’, capita di canticchiare le canzoni che hanno sancito le emozioni di molte generazioni, reinventando le parole per farle coincidere con la propria autobiografia. Sempre canticchiando capita di prendere un treno per il passato, per poi non ritrovare per nulla i luoghi della memoria ormai trasformati, non riconoscere più i volti, non desiderare affatto di incontrare nessuno se non i molti sé che si è stati nel corso del tempo. Se accade però di incontrare una figura familiare eppure sconosciuta, vestita fuori moda e con un quadernetto nero in tasca che ci fa segno di seguirla senza guardarci negli occhi, senza chiedere il nome, può essere che la si segua, per curiosità o per speranza. Questo signore mi porta ad un vicolo che sfocia nel mare, davanti all’insegna di un bar. Entra e io dietro di lui. Sulle orme dell’amata e sensazionale letteratura della metà dell’800, precipito in un clima dove mi riesce facile uscire dalle pareti del mio io ed immergermi nelle vite degli avventori. Vengo travolta dai loro pensieri, dalle loro storie, elaboro particolari che trasformano ogni vita in un romanzo. E ogni romanzo ha la sua musica e la sua canzone. Monica che non ha studiato ma che ha imparato le dimensioni del sogno e della poesia, il barista che non ha altro scopo che soddisfare tutti i bisogni secondari per fare esplodere l’abbraccio universale, Gigi il proprietario del ristorante vecchio stile, Ofelia solitaria che naviga nel dolore come nello champagne e nomina le mosche per avere compagnia e altri e altri...

Capisco quanto limitato fosse il mio sguardo sugli altri, quanto pericoloso sia questo bar dove resistenti naufraghi dal mondo d’Occidente si aggrappano ai tavolini e alle abitudini come fossero zattere e all’alcool come fosse un abbraccio. Che fare? Ristrutturare, tornare a credere, studiare, creare insieme ad altri, agire, interrogare, scuotere, ribellarsi? Quando Beo, che ha affittato un brutto cinema di provincia, propone ti tornare alla cooperazione solidale per la ricostruzione del clima culturale, il mio amico sconosciuto ride. Si rivela come colui che ha rinunciato a scrivere, a vivere e ad agire per tentare di guardare tutte le vite, in tutte le città del mondo, dalle terrazze di tutti i bar e di tutti i caffè... colui che ha rinunciato ad ogni appuntamento per navigare nudo nella sua immaginazione. Litigo e discuto con l’autore che adoro.

Si scuotono i tavoli, dondolano le lampade, cadono le bottiglie ed i bicchieri.

Le pareti del bar si aprono come scenari di cartapesta, rivelando molte persone in attesa di entrare, proprio nel momento nel quale noi tutti, dentro, vogliamo uscire.

Ci guardiamo. E ora? È l’alba e con gli occhi stanchi cominciamo a camminare verso un futuro sconosciuto, tutto intessuto di appuntamenti, progetti, cadute, tentativi, speranze...

In questo salto mortale, vedo tutte le infanzie e tutte le morti, vedo diventare tutti bambini e tutti re e regine, principesse e principi del loro destino.

Elena Bucci

grazie a Giorgio Minzi per avermi concesso il permesso di usare il nome che fa il titolo

a Barbara Morgagni per molte cose che non sto a dire, a Davide Reviati per avermi portato in luoghi che da sola non avrei mai trovato e a Marco Sgrosso per il sostegno morale

 

 

Alla ricerca della propria maschera

Laboratorio teatrale

Diretto da Marco Manchisi

 Dal 24 al 29 Marzo dalle 18,00 alle 23,00

Questo laboratorio parte dal lavoro dell’uomo alla ricerca del suo attore-maschera. Un viaggio dalla propria spontaneità quotidiana, all’animalità di un carattere. La creazione di un personaggio, i suoi gesti e il suo racconto al servizio della rappresentazione. Maschera e spazio scenico come un tutt’uno. 

Linee di lavoro

-                     L’uomo, l’attore e  il personaggio. Tecniche di immedesimazione.

-                     La maschera e l’improvvisazione.  Colori, ritmo e musicalità.

-                     La quotidianità e l’extraquotidianità. Relazione con lo spazio scenico.

-                     Servi e padroni. Pantalone e Pulcinella.

-                     Rigore e spontaneità. Partiture.

Prenotazione Obbligatoria

Info: 059-8752068, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.

FunamboLA- quarta edizione

17 marzo/ 6 Aprile 2014

17-22 Marzo ore 21

Barbablù – Peso Specifico Teatro

24-29 Marzo dalle 18,00 alle 23,00

Alla ricerca della propria mascheraLaboratorio teatrale Diretto da Marco Manchisi

29 Marzo ore 21,00

Dimostrazione di lavoro del laboratorio “Alla ricerca della propria maschera”

30 marzo ore 21

Dedicato a Leo: segni e sogni.
per un teatro popolare di ricerca
Incontro con il pubblico.  Racconti e pensieri intorno all'esperienza con Leo De Berardinis

a cura di Elena Bucci e Marco Manchisi

 

31 Marzo-4 Aprile  dalle 18,00 alle 23,00

creature
cinque giornate di lavoro e una prova aperta intorno all'arte e alla tecnica dell'attore-autore– laboratorio condotto da Elena Bucci

5 Aprile ore 21,00

Dimostrazione  di lavoro del laboratorio Creature

6 Aprile ore 21,00

Barnum Le Belle Bandiere

lettera aperta al pubblico

 

FunamboLa-terza edizione

13 marzo/ 6 Aprile 2014

17-22 Marzo ore 21

Barbablù (titolo provvisorio) – Peso Specifico Teatro

24-29 Marzo dalle 18,00 alle 23,00

Alla ricerca della propria maschera – laboratorio condotto da Marco Manchisi

29 Marzo ore 21,00

Dimostrazione di lavoro del laboratorio “Alla ricerca della propria maschera”

30 marzo ore 21

Dedicato a Leo: segni e sogni.
per un teatro popolare di ricerca
letture, racconti e improvvisazioni a cura di Elena Bucci e Marco Manchisi

31 Marzo-4 Aprile  dalle 18,00 alle 23,00

Creature
cinque giornate di lavoro e una prova aperta intorno all'arte e alla tecnica dell'attore-autore– laboratorio condotto da Elena Bucci

5 Aprile ore 21,00

Dimostrazione  di lavoro del laboratorio Creature

6 Aprile ore 21,00

Barnum- Le Belle Bandiere

Ogni Mille Passi Doppi - Terza Edizione

17/24 Novembre 2013

17-18 novembre ore 21,00

Primo studio su BarbaBlù – Peso Specifico Teatro

22 novembre:

 L'Eremita contemporaneo – MADE IN ILVA – Instabili Vaganti

 19 - 23 novembre 10.00 - 15.00 

IV° sessione internazionale di teatro del progetto Stracci della memoria a cura di Instabili Vaganti

 23 novembre ore 21,00

 Rags of memory International Performing Arts project

performance - dimostrazione di lavoro con i partecipanti alla IV° sessione internazionale di teatro del progetto Stracci della memoria

 24 novembre  ore 21,00

Brigantesse  - Petra Teatro

Info costi:

L'ingresso per tutti gli spettacoli  è di 10€ - Primo studio su BarbaBlù 5 €