di e con  Cristina Carbone e Santo Marino

Alice cade… cade… cade… e quando atterra non sa più dov’è. Ma soprattutto non sa più chi è. Di sicuro non è un pesce, ma neanche un fiore e se ne accorge bene il Gatto del Cheshire, così come il Bruco e il Cappellaio Matto. Forse è una regina, ma forse solo una bambina. Per scoprirlo dovrà attraversare quel mondo alla rovescia, affascinante, sorprendente ma non sempre rassicurante. Come in una partita a scacchi, dovrà un po’ ragionare con sé stessa e un po’ abbandonarsi all’incontro con l’altro, per poi tornare con alcune risposte e altrettante nuove domande…

Note di Regia

Alice ci parla dell’Umanità, come fanno Amleto, Edipo, Ulisse o Paperino… Ci fa incontrare gli archetipi e ci conduce nella zona più intrigante, complessa, divertente del nostro animo. Ci porta fino in fondo a quell’universo rovesciato in cui tutto si mischia, dove le regole del mondo vengono sovvertite da leggi altrettanto rigorose, ma dotate di qualche possibilità in più… Alice ci accompagna in un viaggio attraverso i desideri, i disinganni ed i sogni ricorrenti dell’essere umano. Lei stessa si perde, disorientata da una costante messa in discussione della propria identità, trascinata dall’assurda logica delle creature che incontra; si pone continuamente la domanda: “Chi sono?”. Quesito che troverà risposta solo alla fine, quando diventerà Regina, dopo aver compiuto un percorso in cui avrà spesso sfiorato con leggerezza tematiche affascinanti come la metamorfosi, la riflessione sul tempo e sullo spazio, il distacco tra la realtà e il linguaggio, il sognare di sognare… Ma Alice, in fondo, ha l’animo di una bambina di sette anni e tutto ciò che trova nel mondo di là assume i caratteri dell’immaginario fanciullesco, fatto di sembianze inusuali e grottesche.

Lo spettacolo è costruito con un linguaggio che vuole essere immediato, tramite un equilibrio tra immagine, suono e parole. Allo stesso tempo, c’è una ricerca stratificata sui segni e sui significati che possono parlare davvero a tutti: bambini e adulti. L’uso del dialetto, i giochi di parole, le luci allo specchio, le ombre, si mischiano giocosamente per renderci partecipi del viaggio di Alice tra realtà e sogno. La musica, nella sua accezione più antica, è un elemento fondamentale: è il ritmo, infatti, che determina lo svolgersi del testo, del movimento scenico, della danza; Chopin e Mozart danzati e cantati, rime baciate, filastrocche musicate, uscite ed entrate. Un flusso musicale che ha la forma di un cerchio e che finisce sulle stesse note del principio… battito, silenzio, buio.

 

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