La storia

Il teatro parrocchiale della parrocchia urbana di San Giuseppe nel Tempio Monumentale ai Caduti in Guerra ha iniziato la sua attività nel 1948 e si colloca come esempio molto interessante di promozione di una filodrammatica tutta modenese, tramite iniziative legate al “teatro dialettale”, subito dopo la parentesi bellica.

Figure principali di questa prima fase sono l’attore Ugo Preti, e la vera anima del teatro parrocchiale, Italo Marinelli.
Sul finire degli anni Sessanta, l’attività filodrammatica viene presa in mano dai giovani della parrocchia e attraversa una fase creativa altrettanto notevole, che arriverà fino agli anni Settanta: la compagnia teatrale comincia ad elaborare copioni originali che, sempre rimanendo all’interno del solco della tradizione dialettale modenese, si propongono di formulare in modo nuovo e creativo, quelli che sono i linguaggi tipici della tradizione popolare modenese.

A partire dalla fine degli anni Settanta e fino alla fine degli anni Ottanta, il teatro viene adibito a cinema parrocchiale.

Purtroppo con gli anni Ottanta, nel medesimo periodo in cui inizia a degradarsi il quartiere, inizia il declino del Teatro Parrocchiale: l’elevato costo delle strutture di cui la parrocchia è dotata e la necessità di aggiornare e di mettere a norma gli impianti elettrici portano progressivamente alla chiusura prima del attività del Cinema e poi di tutta la struttura del Teatro.

E’ importante segnalare che l’affetto degli abitanti della zona e, in particolare dei giovani, verso il teatro parrocchiale non viene meno anche in questi anni in cui, dolorosamente, si deve accettare la chiusura del Teatro.

Soltanto negli ultimi anni la zona del Tempio-Stazione è stata interessata da segnali importanti di riqualificazione sociale ed economica, volti a contrastare la criminalità e il disagio anche attraverso la promozione di iniziative volte a favorire la “riappropriazione” del territorio in modo consapevole e positivo da parte dei residenti.

È proprio in questo contesto che la Parrocchia del Tempio decide di fare uno sforzo per recuperare i propri spazi e la propria capacità di creare aggregazione. Dal 2006 ad oggi vengono così rimessi a nuovo la canonica ed il campo da calcetto, e aperti alla città il doposcuola GET il Ponte ed il Teatro Tempio, quest’ultimo grazie al prezioso contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena e del Comune di Modena.