SCUOLE

Per le scuole di ogni ordine e grado, oltre ai laboratori di teatro con spettacolo finale, proponiamo progetti di prevenzione a mediazione teatrale su temi specifici come, per esempio, violenza di genere,  bullismo o affettività per gli studenti, gli insegnanti e i genitori.

Alcuni progetti possono essere svolti in modalità on-line

  • Per le scuole primarie: IL MAGO DI OZ, BARBABLU

  • Per le scuole medie: BARBABLU, EDUCARE ALLE DIFFERENZE

  • Per le superiori: EDUCARE ALLE DIFFERENZE, SCUOLA CHIAMA MONDO

  • IN GITA CON DANTE – docufiction sulle orme di Dante Alighieri 

BARBABLU

Un progetto di educazione alle emozioni

in collaborazione con Assessorato alle Pari Opportunità del Comune di Modena e Regione Emilia-Romagna

Un progetto volto ad imparare ad ascoltare il corpo come strumento di espressione e manifestazione di bisogni, vissuti e disagi precoci; nella convinzione di poter apprendere la fiducia di base necessaria per esprimere e dar voce ad emozioni nascoste e imparare ad incanalare e manifestare rabbia, paure e ansie precoci. 

Tale percorso crea le basi per un dialogo consapevole e collaborativo tra bambini e bambine, nell’esplorazione  e la valorizzazione delle differenze; con l’obiettivo di rafforzare il vissuto individuale del confronto, del rispetto e della scoperta del valore dell’altro, in un’ottica di abbattimento delle differenze di genere radicate a livello culturale, sociale ed educativo.

Il laboratorio sceglie di andare ad indagare, stimolare e dare voce ad emozioni, paure ed eventi che, spesso presenti,  non trovano però il canale di espressione adeguato e i giusti strumenti per far loro fronte.

Chi cresce ha più emozioni che parole per poterle raccontare.

Spesso  gli adulti non hanno gli strumenti adatti per potere affrontare con adeguate strategie disagi emotivi percepiti ed avvertiti.

L’educazione emotiva diviene canale preferenziale, come strumento di prevenzione privilegiato e prioritario. Essa  si pone come strumento per rafforzare e completare l’intelligenza interpersonale e quella intrapersonale (l’intelligenza emotiva secondo Gardner e Goleman) attraverso un percorso strutturato guidato dal metodo teatrale e da supporti didattico-pedagogici . Al contempo crea le basi per una sana convivenza tra i due generi nel pieno rispetto delle differenze e dei valori ad esse associati.

Finalità: 

  • Creare un percorso strutturato che faciliti i bambini nei campi del sapere, saper fare, saper

essere.

  • Mirare a costruire un ponte tra azione ed emozione, stimolando la capacità di analisi

prodotta dall’attività di pensiero.

  • Rafforzare le seguenti capacità relazionali e individuali: consapevolezza delle emozioni e

dei processi cognitivi, comunicazione, autocontrollo, problem solving a livello individuale

e sociale.

  • Aprire all’ascolto e al dialogo.
  • Comprendere le azioni-intenzioni degli altri e successiva risposta d’ interazione.
  • Fornire gli strumenti necessari a formulare la richiesta d’ aiuto nei confronti dell’altro e di

adulti di fiducia.

  • Rafforzare l’autostima, mettendo in rilievo il ruolo insostituibile della famiglia.
  • Favorire il riconoscimento e la validazione di emozioni che potrebbero rimanere nascoste,

negate o non considerate degne di essere raccontate, come avviene spesso nei casi di disagio

dove non si trovano le parole per dar voce alle proprie emozioni

Tali finalità verranno raggiunte attraverso tappe intermedie quali:

  1. a) Creare un ambiente relazionale accogliente e di fiducia.
  2. b) Aiutare il bambino a sviluppare un sano dialogo interiore.
  3. c) Aiutare i bambini a sviluppare una capacità di orientamento legata all’intuizione

naturale.

  1. d) Insegnare ai bambini l’empatia.
  2. e) Disciplinare i bambini affinchè sappiano promuovere lo sviluppo di una direzione

interna e non solo manifesta.

  1. f) Educare i bambini alla tolleranza e gestione di un fallimento.
  2. g) Aiutare i bambini a fronteggiare e controllare le influenze provenienti dall’esterno.

Metodo:

L’input iniziale sarà dato dalla narrazione di una storia, sviluppata sulla figura di Barba Blu come pretesto per andare ad indagare emozioni e vissuti silenti che non trovano vie di espressione. Gli incontri sono strutturati in modo da privilegiare un metodo partecipativo, quale opportunità di costruire insieme apprendimenti duraturi.

Il metodo terrà presente le seguenti linee guida:

Metodo d’azione:

  1. a) Azione,
  2. b) Emersione degli stati d’animo,
  3. c) Rielaborazione/generalizzazione

Circle time: metodo democratico di discussione, che favorisce la comunicazione diretta ed efficace tra i componenti del gruppo.

Il feedback : unità di scambio fondamentale per l’attivazione di processi di cambiamento

individuali e collettivi.(comunicare all’altro il proprio sentire.)

Riscaldamento e rilassamento: Come momenti di apertura e chiusura degli incontri.

Gli strumenti:

Il teatro, tecniche espressive (visive, corporee, sonore, verbale), tecniche di psicologia di gruppo, alcuni materiali supplementari (il cestino, il diario personale, il diario di classe)

Il laboratorio, dunque, si articola in cicli di 5 incontri per classe della durata di 1h e 30’ durante i quali è prevista la presenza di un operatore.

  • Ogni ciclo è riservato ad una classe ed è rivolto prevalentemente a terze, quarte e quinte delle scuole primarie

Il progetto viene portato avanti da 8 anni nelle scuole di Modena in collaborazione con l’Assessorato alle Pari Opportunità.

Referente del progetto : Dott.sa Roberta Spaventa

IL MAGO DI OZ

Un progetto di educazione alle emozioni, al valore dell’amicizia e all’inclusione

Un progetto volto ad imparare ad ascoltare il corpo come strumento di espressione e manifestazione di bisogni, vissuti e disagi precoci; nella convinzione di poter apprendere la fiducia di base necessaria per esprimere e dar voce ad emozioni nascoste e imparare ad incanalare e manifestare rabbia, paure e ansie precoci.

Tale percorso  crea le basi  per  un dialogo consapevole e collaborativo tra  bambini  e bambine, nell’esplorazione  e la valorizzazione delle differenze; con l’obiettivo di rafforzare il  vissuto individuale del  confronto,  del  rispetto e della scoperta del  valore dell’altro,  in un’ottica di abbattimento delle differenze di genere radicate a livello culturale, sociale ed educativo.

Il  laboratorio sceglie di andare ad indagare, stimolare e dare voce ad emozioni, paure ed eventi che, spesso presenti,  non trovano però il canale di espressione adeguato e i giusti strumenti per far loro fronte.

Chi cresce ha più emozioni che parole per poterle raccontare. Spesso  gli adulti non hanno gli strumenti adatti per riuscire ad affrontare con adeguate strategie disagi emotivi percepiti ed avvertiti.

L’educazione si  pone  come strumento  per  rafforzare e completare l’intelligenza  interpersonale  e  quella  intrapersonale  (l’intelligenza  emotiva  secondo Gardner e Goleman) attraverso un percorso strutturato guidato dal  metodo teatrale e da supporti didattico-pedagogici . Al contempo crea le basi per una sana convivenza tra i due generi nel pieno rispetto delle differenze e dei valori ad esse associati.

Il  percorso proposto parte dal romanzo “Il  Mago di Oz”. Peso Specifico Teatro parte, infatti,  da una metodologia integrata che utilizza la fiaba o il romanzo come filo conduttore per  affrontare teatralmente aspetti  emotivi  e relazionali, necessari alla sana crescita del bambino, in un contesto multiculturale e multietnico, quale quello della nuova realtà cittadina.

Tema:

Nel  romanzo “Il  mago di  Oz” incontriamo l’uomo di  latta senza cuore, lo spaventapasseri senza cervello, e il leone senza coraggio, personaggi emblematici dell’assenza di consapevolezza di  sé e di  relazione sociale.  Insieme alla piccola Dorothy andremo alla ricerca del sentimento, del pensiero e dell’azione come elementi fondamentali all’interno di un contesto preciso: il viaggio, inteso come abbandono di  parti conosciute, ma anche di cose,  persone o luoghi,  e al  contempo come esplorazione del  nuovo,  dei  possibili  e dell’altro sconosciuto.

Metodologia:

Da molti anni utilizziamo un metodo integrato dove  lo strumento teatrale diviene canale  preferenziale  per  indagare  vissuti,  credenze  e  comportamenti  umani, all’interno dei quali la fiaba e il romanzo si collocano come filo conduttore necessario. Alle tecniche teatrali di gioco, improvvisazione, narrazione, movimento, relazione corpo-voce e corpo-spazio, si  inseriscono tecniche psicopedagogiche di  feedback  e condivisione.

Le finalità:

Guidare il bambino in un percorso attraverso il quale possa divenire  consapevole delle proprie capacità e potenzialità, nonché delle proprie emozioni interne e fornire gli strumenti per affrontarle e rielaborarle in maniera più consapevole, attraverso il mezzo teatrale. Sviluppare percorsi  di  integrazione tra bambini  di  diverse etnie,  utilizzando il  tema del viaggio  e  il  romanzo  il  mago  di  Oz  come  occasione  di  riflessione,  condivisione  e comprensione di differenti punti di vista e modi di interpretare il Sè e la realtà sociale. Intrecciare e confrontare diverse modalità di linguaggio per giungere alla rappresentazione drammatizzata  della  storia  comune, partendo  dalle  singole  competenze, sollecitate dall’uso di diversi mezzi d’espressione. Permettere al bambino di affrontare e utilizzare le capacità e  le emozioni tipiche del suo livello evolutivo in gruppo attraverso l’apporto co-partecipativo e condiviso. Stimolare la creatività e il pensiero laterale in un’ottica di creazione collettiva.

Le modalità di svolgimento:

Cinque incontri  di  un’ ora  e  mezzo  ciascuno,  per  ogni  classe  coinvolta. E’ richiesta la presenza di almeno un insegnante della classe durante l’intero percorso.

A richiesta il progetto può essere integrato da alcuni incontri di formazione per il corpo docenti.

EDUCARE ALLE DIFFERENZE

per promuovere una cittadinanza di genere

Progetto in collaborazione con Assessorato alle Pari Opportunità del Comune di Modena e Regione Emilia-Romagna

“Educare alle differenze per promuovere una cittadinanza di genere” è un progetto molto ampio che coinvolge diverse associazioni in tutta la provincia di Modena. All’interno di esso, Peso Specifico Teatro, svolge un percorso a mediazione teatrale incentrato sulla relazione. Tale percorso è rivolto sia a studenti delle scuole medie che delle scuole superiori, che si articola in cinque incontri.

Visione globale e assetto teorico:

Quando si parla di violenza, in particolare quella di genere, si deve, a mio avviso, far riferimento non solo alla società patriarcale con la sua struttura ed i suoi obiettivi generali, ma con il ruolo che tale società riveste in rapporto all’educazione, anche in termini gerarchici, ovvero di quale delle due sia al servizio dell’altra.

Ci si chiede spesso quale ruolo abbia l’educazione nella nostra società, il problema dovrebbe essere ribaltato, come già diceva acutamente il professor Thurman: Qual’è il ruolo della società nella nostra educazione. In questo modo si ritorna a mettere il focus su ciò che è lo scopo ultimo della nostra vita: l’apprendimento. Nella società patriarcale questo non solo è stato subordinato a ben altri scopi, ma lo stesso sviluppo della personalità nella sua pienezza, lungi da essere un fine, è stato subordinato e strumentazlizzato per fini altri.

Da qui l’interesse a sviluppare individui con una personalità adeguata ai fini della società stessa, una società patriarcale, gerarchica e ingiusta nelle fondamenta.

In un’ottica di prevenzione tali considerazioni divengono essenziali per poter sviluppare un progetto volto a sovvertire l’andamento subordinato dell’educazione a servizio di una società aberrante e incentivare lo sviluppo di una piena personalità, avamposto di una sana ed equilibrata relazione che vede poi nell’agire sociale copartecipato il suo naturale sviluppo.

A mio avviso l’origine delle dinamiche violente, in particolare quelle di genere, è da ricondurre ad una educazione distorta e zoppicante, dove l’elemento affettivo, insieme al bagaglio di valori trasmessi e di input sociali condivisi, si mescolano in un magma sotteraneo che lavorando  in silenzio esplode  sornione in situazioni favorevoli al cataclisma.

Nostro compito è quello di fornire ai ragazzi input e strumenti non solo di informazione e riflessioni, ma di condivisione profonda delle dinamiche emotive scatenanti la rabbia, l’insuccesso, il senso del possesso e della manipolazione dell’altro.

E’ in questa ottica che il mio progetto Barbablu ha sviluppato diverse azioni per diversi target, cercando di fornire, con linguaggi differenti, strumenti di riflessione e di comprensione prima di tutto emotiva e poi cognitiva, del fenomeno della violenza, in particolare quella di genere.

Ed è in questa ottica che ho portato avanti una ricerca lunga e approfondita prima di arrivare a proporre lo spettacolo Barbablu.

Roberta Spaventa

Obiettivi:

Indagare le dinamiche della violenza con riferimento specifico a quella di genere, in particolare mettere a fuoco stereotipi e pregiudizi culturali.

Indagare l’influenza degli stereotipi sulle interpretazioni individuali e sull’interpretazione  di una data situazione;

Mettere in luce la differenza tra genere e sesso, condizioni naturali e influenze culturali; Individuare nel linguaggio dei media e quello comune le componenti  sessiste;

Individuare nella relazioni le aspettative, i pensieri e i comportamenti di genere;

Riconoscere le diverse forme che può assumere la violenza di genere;

Rafforzare l’autostima;

Mettere in rilievo i confini del Sè rispetto alla coppia;

Rafforzare pensieri e comportamenti positivi e individuare e trasformare quelli aberranti;

Indagare, esprimere e condividere le emozioni, mettendo a fuoco le aspettative di genere individuali e di gruppo.

Metodologia:

Il percorso è strutturato in cinque incontri di due ore nei quali viene approfondito, di volta in volta, un particolare argomento. Gli elementi utilizzati sono: giochi teatrali, materiale audio-visivo, narrazione, confronto in ottica dialogica e reperimento da parte dei ragazzi di elementi figurativi tratti dai media per essere rielaborati con lo strumento del kamishibai.

Finalità:

L’intento del progetto è quello di facilitare gli studenti nell’analisi e nel riconoscimento di quegli elementi sociali che influenzano la nostra educazione e, dunque, di rivalutare sotto altri punti di vista le peculiarità della società patriarcale. In tal senso, Il gioco teatrale e l’immedesimazione in determinate dinamiche di relazione contribuiscono a tenere salda nei ricordi dei ragazzi e delle ragazze l’esperienza fatta, sperando che questo possa aiutare le donne e gli uomini del futuro a fare scelte sempre migliori.

SCUOLA CHIAMA MONDO

UN PERCORSO DI FACILITAZIONE AL DIALOGO TRA ADOLESCENTI E GENITORI

Progetto sostenuto da Progetto DAF – Diritto Al Futuro e da Unione delle Terre dei Castelli

 

 

Il progetto Scuola chiama mondo – la comunicazione tra genitori e adolescenti è inserito nel progetto DAF: Diritto al Futuro, per contrastare la dispersione scolastica e la povertà educativa.

In particolare, in un momento così complesso come quello pandemico, il sostegno ai genitori ha l’obiettivo di fornire nuovi strumenti per la gestione del tempo e degli spazi comuni (dovuta anche a lunghi periodi di DAD e di lavoro da casa), nonché le difficili dinamiche comunicative che si instaurano, durante il periodo adolescenziale, tra genitori e figli.

Le modalità adottate sono conformi alle restrizioni anti Covid-19: il progetto, dunque, si svolge attraverso video lezioni registrate e incontri webinar calendarizzati per permettere ai genitori di avere un confronto attivo tra loro e con i conducenti del percorso stesso.

In particolare vengono fornite 8 video lezioni + una di presentazione e 4 webinar + incontro finale. Sono previste anche sedute individuali per ciascun partecipante.

Il percorso prevede anche delle consegne di materiale prodotto, per indagare dinamiche famigliari e personali e promuovere una riflessione comune.

Ogni video lezione è cosi composta:

Parte teorica, condotta dalla Dott.ssa Roberta Spaventa

Parte pratica (meditazione e rilassamento), condotta da Alessandra Amerio

Le video lezioni sono suddivise in 3 diversi moduli:

I Modulo: La percezione del Sé (2 video lezioni)

II Modulo: La percezione del figlio (2 video lezioni)

III Modulo: La relazione (4 video lezioni)

IN GITA CON DANTE

DOCUFICTION SULLE ORME DI DANTE ALIGHIERI TRA LUOGHI E MUSEI D’ITALIA

Il progetto di didattica a distanza “In gita con Dante” nasce per fornire agli studenti delle scuole secondarie di secondo grado un approccio sostenibile e stimolante nell’acquisizione di conoscenze e competenze relative alla figura di Dante Alighieri, con particolare riferimento alla stretta attualità su almeno due fronti: quello della ricorrenza (2021, anniversario dei settecento anni dalla morte di Dante) e quello dell’emergenza (impossibilità di portare i ragazzi in gita nei luoghi del Poeta a causa dell’epidemia da Sars-Cov2). Per le suddette ragioni, l’offerta che si vuole fornire alle classi di studenti delle scuole superiori di tutta Italia, si articola su una serie di video ad episodi – uno per ogni città – fruibili anche singolarmente perché auto-conclusivi, dei quali sono protagonisti due adolescenti di nome Paolo e Francesca. L’episodio pilota sarà ambientato a Modena. I tre episodi integrali avranno per meta le città di Firenze, Verona e Ravenna. Una docu-fiction ambientata nei luoghi d’Italia cari a Dante per scoprirne la storia, l’arte, i rimandi, gli aneddoti e i misteri. Una gita a puntate in cui i due giovani studenti, sulle tracce di Dante, scoprono diversi luoghi passando per vicoli e strade, musei e chiese, giardini e ristori. Un viaggio culturale, letterario e artistico, ma anche onirico ed ironico, nel quale i due protagonisti incontrano personaggi usciti dalla penna di Dante, attraverso vere e proprie visioni immaginifiche… Gli attori della compagnia teatrale “Peso Specifico” incarnano, infatti, alcune figure iconiche dell’universo dantesco per fornire loro espedienti narrativi coinvolgenti ed intriganti. La ri-scoperta di Dante va di pari passo con la visita ai musei e l’incontro con diverse metodologie di didattica dell’arte. In ogni puntata, infatti, è dedicato un momento ad attività collaterali connesse ad una nuova fruizione dell’opera d’arte. I ragazzi sono attivi protagonisti del loro apprendimento per esperienza diretta, attraverso un’azione creativa personale ed unica. Le attività, a partire dalla visione dei filmati, potranno essere riproposte dagli insegnanti, per stimolare ogni alunno coinvolto ad un approccio estetico con l’opera d’arte. Il tutto viene sottolineato dall’ironica matita di Cesare Buffagni, che, con il suo ineguagliabile tratto fumettistico, pone l’accento sul discorso della lingua, in una traslazione vivace e approfondita tra il linguaggio di Dante e lo slang dei giovani d’oggi. Infine, ma non da ultimo, il viaggio dei giovani Francesca e Paolo, viene condiviso direttamente sui social-network, arrivando così a coinvolgere i coetanei in maniera orizzontale e in una dimensione di sfondamento della cosiddetta “quarta parete”.

EQUIPE:

Ideazione, progettazione e realizzazione artistica del progetto: Peso Specifico Teatro

Direzione artistica: Roberta Spaventa

Coordinamento educazione museale, didattica dell’arte e workshop: Sonia Fabbrocino

Progetto grafico: Mariangela Diana

PUNTATA ZERO:

Sceneggiatura e regia Roberta Spaventa

con Chiara Giuliani, Pasquale Martinazzo

e con Alessandra Amerio, Licia Beggi, Cristina Stefani

Produttore esecutivo Santo Marino

Direttore della fotografia Bogdan Zabolotnov

Operatore di ripresa Daniele Cuoghi

Musiche originali Enrico Goldoni

Vignetta Cesare Buffagni

Animazione Marcello Lunardi

Make-up Valentina Fogliani

Direttore del doppiaggio Giovanni Paganelli

Si ringraziano:

la Società Dante Alighieri di Modena, l’Accademia di Scienze, Lettere e Arte di Modena, la professoressa Licia Beggi, il Museo Civico di Modena, la dottoressa Francesca Piccinini, la dottoressa Cristina Stefani, la Chiesa di San Giovanni di Modena, Padre Giorgio Arletti, la Caffetteria del borgo, la famiglia Giuliani, la professoressa Sara Codato, Antonella Quarta, Alessandro De Ciantis, Alice Caobelli





 

 





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